lunedì 17 agosto 2009

Ingegneria del suono ......

La chitarra più resistente del mondo sarebbe stata poca cosa se non avesse avuto ovviamente anche un bel suono. All'Ovation si posero come obiettivo quello di "quantificare" la più soggettiva ed elusiva qualità di una chitarra ; la qualità sonora.
Avevano un auditorium dove un gruppo di persone veniva
sottoposto rutinariamente ad un test cieco. Venivano a rotazione suonate delle chitarre (non Ovation) e gli "ascoltatori" che ovviamente non sapevano quale chitarra venisse suonata in quel momento, esprimevano giudizi qualitativi sul suono come "morbido", "chiaro", "dolce"... Come era possibile quantificare questi aggettivi ? Impossibile. Ma fu chiaro per i tecnici Ovation che potevano avvicinarsi il più possibile a quelle descrizioni per avere il suono che in definitiva piaceva di più, era più gradevole all'orecchio umano.












Scelsero allora le chitarre che avevano generato le migliori descrizioni qualitative. Vennero portate in laboratorio e ne vennero studiate le frequenze da 50 a 10.000 Hz ricavando dei grafici che mostravano i punti di risonanza; ovvero una trasposizione grafica di quello che veniva descritto dalle persone nei test ciechi. In questo modo all'Ovation lavorando su dei prototipi potevano cercare di avere o spostare la risonanza della tavola lavorando sugli spessori della tavola stessa e sulle catenature. Fu montata una chitarra su un banco prova letteralmente con la tavola montata al contrario per poter studiare la catenatura e muovererla e lavorarla a piacimento in modo da verificarne gli effetti sul suono.
Charlie Kaman ricorda " ... cambiammo il bracing e modificammo via via i modi di vibrazione e le forme fino a che non ottenemmo il suono che si avvicinava a quello che, alle persone nei test e a noi stessi, piaceva sentire. Girammo il top e costruimmo la prima chitarra completa. Era nata la Balladeer".
Il primo vero bracing era una X modificata stile Martin. Ma venivano studiate anche altre forme continuando il doppio lavoro di test sullo spettro sonoro e di ascolto. Grande enfasi veniva ovviamente data ai test di ascolto. Vennero costruite almeno 100 chiatarre per i test (ricorda Jim Rickard) e ne vennero scelte 10. Quelle che "suonavano meglio", cercando di capire le diverse filosofie costruttive dell'accoppiata tavola/catenatura e cosa avesse determinato quelle scelte. E' così che oltre all'Ovation X sono nate le catenature a "V" e poi quella ad "A" che ha caratterizzato il suono "signature" dell'Ovation fino ad oggi.

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