domenica 29 marzo 2009

Il suono di un Applauso ........






























































A metà degli anni '70 l'Ovation era uno dei principali produttori di chitarre acustiche negli Stati Uniti, con vendite di oltre 30.000 chitarre l'anno.
I distributori del marchio, chiesero alla società la possibilità di introdurre un modello di ingresso ad un prezzo abbordabile. L'idea trovò non poche resistenze in seno all'Ovation, in quanto la società era nata per produrre chitarre di alta qualità e con il proposito di sviluppare prodotti sempre migliori (up-market). Comunque sia, nel 1973 fu creato un team per sviluppare il progetto, con in mente questo concetto : "copiamo noi stessi prima che lo faccia qualcun' altro". Alla nuova chitarra venne dato il nome Applause. La chitarra fu sviluppata negli stabilimenti aerospaziali di Moosup CT con l'idea di produrla in un' ora di lavoro applicando gli ultimi ritrovati della tecnologia e dei materiali come per il progetto originale Ovation.
I tasti, la tastiera ed il truss rod furono incorporati in un unico pezzo di alluminio. Il manico era ricavato da schiuma di euretano (poi chiamato Urelite) e sagomato intorno all'alluminio della tastiera, dandogli l'aspetto, il colore e la consistenza del mogano, finito poi con polyestere.
L'Applause fu pronta per il debutto nel 1975.
Le resistenze all'introduzione del modello continuavano. C'era veramente bisogno di un modello entry level ? All'Ovation non erano ancora così convinti in quanto la fabbrica girava a pieno regime, tanto da non riuscire a soddisfare gli ordini con i modelli esistenti.
Fu deciso inizialmente di vendere l'Applause ai distributori come un marchio separato e non come un modello Ovation, ma alla fine la prima serie uscì come Ovation Medallion. Un anno dopo l'Applause fu finalmente presentata al pubblico attraverso i distributori. Era la stessa chitarra con una diversa paletta.
L'Applause aveva ancora meno parti in legno rispetto all'Ovation e una sua estetica inconfondibile. Il bowl fu prodotto a New Hartford fino al 1977. Dal 1981 in poi tutte le Applause montavano il bowl SMC (sheet molding compound). Il top era di laminato (detto Kamonic top) con un bracing studiato appositamente. La chitarra offerta con deep o shallow bowl venne venduta a $149 (di quei tempi).
La Medallion fu di lì a poco trasformata in "Matrix".
In 8 anni furono prodotte 100.000 chitarre a Moosup, ma ci furono diversi problemi da risolvere; La tastiera ed i tasti in alluminio si usuravano e corrodevano troppo velocemente e furono quindi rivestiti di nikel. Il concetto originale di sostituire l'intero manico al costo della sostituzione dei tasti (refretting) era giusto in teoria ma in pratica non funzionò. Inoltre il costo/tempo per produrla era doppio rispetto a quello immaginato, così all'inizio degli anni '80 la produzione delle Applause fu spostata in Korea. Furono fatti altri tentativi per imporre il manico sintetico ma alla fine dalla produzione Koreana uscirono Applause con manico convenzionale in legno, truss rod e incollaggio del manico con il classico dove-tail joints.
L'Applause fu seguita nel 1983 dalle Celebrity (sempre prodotte in Korea) che sono arrivate fino a noi.

















domenica 22 marzo 2009

Una questione di vibrazioni .......





































Scorrendo l'Ovation time-line risulta evidente che dopo il grande successo riscosso dalla prima creatura di Charlie Kaman (l'Ovation appunto) la spinta innovativa non era ancora totalmente appagata.
Non solo Kaman pensava che la buca centrale (soundhole) fosse un punto di debolezza nella struttura della tavola ma anche l'uso di materiali alternativi al legno nella costruzione del top era una delle variabili da sempre considerate. Di li a poco sarebbe nata l'Adamas; l'ultimo vero contributo di Kaman alla storia della chitarra in genere e dell'Ovation in particolare.
L'idea di spostare il foro centrale nella parte superire del corpo della chitarra non era nuova. Basti pensare ai fori ad f derivati dal violino ed utilizzati sulle semiacustiche e le dobro; ma nessuno fino a quel momento aveva pensato di trasferire questa tecnologia su una chitarra acustica innovativa.
Nel 1972/73 iniziarono gli studi per trasformare in realtà il progetto Adamas. Non si trattava di spostare solamente la buca in un'altra posizione ma di reinventare tutta la chitarra. Partendo dal top, furono utilizzate due sottilissime membrane di fibra di carbonio: nel mezzo, betulla (o pioppo), arrangiato in un sandwich con il legno disposto con un certo angolo rispetto alla fibra di carbonio; il tutto in uno spessore totale di poco superiore al mm !!
Ovviamente per il neonato Fibronic-Top fu ripensato anche il bracing, introducendo un nuovo tipo di catenatura a ventaglio che migliorasse la risposta in frequenz
a del top e sostenesse meglio il ponte.
Il manico fu ripensato, introducendo un nuovo truss-rod (denominato Kaman-bar e da lì in poi trasferito anche sulle Ovation) ed utilizzando come legno il noce impregnato di resina per renderlo immune dal tempo. Fu ideata una nuova veste estetica partendo dalla paletta, passando al ponte, ai colori, con l'introduzione del reverse-burst.
La prima Adamas I nasce nel 1976. La risposta in frequenza è perfettamente bilanciata, ma Kaman riesce a trovare differenze sottili tra i vari modelli; così decide di "misurare" ogni Adamas che esce dalla fabbrica, assognandole un codice di risposta in frequenza. In caso di danneggiamento, furto o perdit
a della chitarra, il proprietario ha sempre la possibilità di avere uno strumento perfettamente identico al precedente. Nel 1982 nasce la più abbordabile Adamas II che è identica alla I solo con il manico e il ponte standard Ovation (... e che costava all'epoca 600$ in meno rispetto alla I). Nel 1983 la filosofia Adamas fu trasportata nella nuova linea Elite dove il Fibronic-Top fu sostituito con il legno. Nel 1990 la linea di chitarre Adamas rappresentava il 20% delle vendite dell'Ovation. Charlie Kaman era così orgoglioso delle Adamas che testò personalmente le prime 600 chitarre, firmando di pugno l'etichetta (label) incollata sul fondo del bowl. Dalla numero 600 in poi fu il figlio Bill Kaman a firmare le etichette.
Nel 1997 fu introdotta per breve tempo anche la Adamas serie III.





















Da allora tanti altri modelli sono stati confezionati; la Q10, la Q597, la serie SMT e CWT.......

Di seguito
due foto relative alla tecnica di misurazione della frequenza di vibrazione del top ed al bracing Adamas (quintad). In alto alcuni disegni del 1975 relativi agli studi sulla nuova chitarra. Per vedere tutti i colori e i modelli del mondo cliccare QUI.




























domenica 15 marzo 2009

The roundback......





.... Dall'inizio della storia dell'Ovation, fu evidente che la fibra di vetro sarebbe stata il materiale ideale per il fondo e le fasce della nuova chitarra. Il roundback come lo conosciamo noi, non è stato comunque la prima forma utilizzata da Kaman. Il primo vero tentativo di creare un corpo in fiberglass fu fatto ricalcando la forma della chitarra dreadnought classica; ovvero un corpo convenzionale con le fasce ed il fondo "piatti" (vedi foto b/n). La tecnica di quei tempi non permetteva più di tanto e le forme piatte richiedevano ancora la catenatura e comunque non garantivano la necessaria robustezza che Kaman e soci cercavano. Gli angoli vivi tra le fasce ed il fondo erano troppo deboli e proni a rompersi facilmente. Il prototipo #1 non andò al di là del corpo.
Un corpo di forma arrotondata (arco) può sostenere molto più peso e molti più sforzi di uno di forma piana, quindi Kaman (dopo altri 4 prototipi) si avvicinò sempre più alla forma arrotondata che conosciamo oggi sia per la resistenza che offriva, sia perchè era "self-reinforcing" quindi senza bisogno di catenature (bracing) e più riflettente (come un anfiteatro), in quanto con la forma semiparabolica, concentrava il suono verso la buca (sound hole). Come in tutti i programmi si parte in un modo e si arriva in un altro. Il roundback, non pianificato, portò grandi benefici al prodotto finale; la prima chitarra Ovation ufficiale completa, aveva il corpo tondo. Era il prototipo no. #6 (vedi foto b/n)
Charlie Kaman ricordava " ... non avevamo CAD per simulare la forma della chitarra e fare tentativi. Fu una cosa completamente empirica quella di avere una camera di risonanza liscia e tonda, ma funzionò ..." e funziona tutt'ora, aggiungo io.
Kaman diceva " il roundback in fiberglass è resistente, inerte, riflettente, insensibile a temperatura ed umidità " per i tempi era un passo avanti notevole.
Il prototipo #6 è l'unico sopravvissuto tra tutti quelli realizzati. Fa bella mostra di sè nella fabbrica di New Hartford in CT dove si può ancora suonare !!!!
La tavola della no.#6 fu realizzata con abete sitka in 3 pezzi proveniente dalla fabbrica degli elicotteri. Il manico aveva già i famosi 5 pezzi di mogano/acero alternati. La paletta ricalcava quella di tutte le chitarre in commercio. La nuova chitarra andava modellata nell'estetica che la resa famosa. Era il 1965.
Nell'estate di quell'anno iniziavano i test per la produzione in serie dei bowl. I primi venivano prodotti a mano, stendendo prima della cera con un pennello e poi della resina sul fondo della forma (mold), quindi aggiungendo pannelli di fibra di vetro che aderissero perfettamente al fondo. Il tutto poi veniva sigillato sotto vuoto. Una volta estratto, il bowl veniva lavorato e lucidato. Il resto è storia.


PS : nella foto a colori in alto la no.#6 si fa vedere ancora accanto a Bill Kaman.



domenica 8 marzo 2009

Come anticipare gli effetti del tempo .......





Qualche post fa, avevo accennato ad una macchina che permette di riprodurre in poco tempo un enorme volume di vibrazioni sulle chitarre acustiche tanto da simulare gli effetti benefici di un invecchiamento dello strumento dovuto al suo utilizzo, esaltandone la voce vintage. Quella macchina è puramente uno strumento di laboartorio, ma di recente sull'OFC è apparso un post che riprendeva quell'argomento. Non sto a ripetere quanto già detto, ma mi sembra interessante citare che esiste in commercio un apparecchio elettronico che posizionato sulle corde della chitarra e utilizzato costantemente nel tempo, promette di far "aprire" il legno dello strumento migliorandone le qualità tonali ...... funzionerà davvero ?
Vi metto il link, così che potete farvi un'idea ; ToneRite - accellerate the play-in Phenomenon

Visto che ci sono, sopra ho aggiunto delle belle foto della riedizione del 2006 della pima Balladeer K1111-4 !!!!!!

NB: foto prese da ebay. Nessuna affiliazione con Cream City Music. Pubblicate solo perchè molto belle ed esemplificative del modello presentato.

Pics taken from ebay. I'm not affilied with Cream City Music. Published because nice and for the good rendition of this Ovation model.

domenica 1 marzo 2009

Che storia ......... !! (continua)
















































....I modelli elettro-acustici avevano quasi oscurato quelli solamente "acustici" che comunque nel 1972 rappresentavano ancora una grande fetta del catalogo Ovation in quanto non tutti i modelli venivano ancora offerti nella variante "elettrica". La Legend appena indrottotta, esibiva una catenatura a V mentre la Balladeer rappresentando il modello di base, continuava ad essere offerta con il deep bowl e la catenatura ad X. I modelli sviluppati per Glen Campbell -Artist e 12 corde- erano essenzialmente delle Deluxe Balladeer con più ornamenti e con la firma di Campbell nel truss rod cover. La 12 corde manteneva il deep bowl mentre la Artist aveva un bowl meno profondo su richiesta dello stesso Campbell; una via di mezzo tra l'odierno mid-depth ed il super shallow bowl (detto appunto artist bowl).
La Artist di Campbell fu espansa nella Artist series con il suo nome. L'eintroduzione di nuovi modelli in quegli anni (Country Artist, Peacemaker, Folklore, Legend e Custom Legend, Classic, Balladeer e Custom Balladeer ....) evidenziava anche l'ossessione di Kaman per i "bracing patterns" (catenature). Se ogni modello era differente, allora doveva avere anche una differente catenatura che permettesse di esprimere ed ottimizzare le reali differenze e qualità sonore di ogni strumento. Come detto, l'originale Ovation "X" era ancora in uso sulle Balladeer e Folklore. L'Ovation "Fan" (catenatura inversa proveniente dalle chitarre classiche) era utilizzato per i modelli 12 corde (Peacemaker e Campbell). L'Ovation "Double Fan" venne utilizzato per i modelli Classic. I modelli Concert classic, Legend, Artist, Classic Balladeer e Campbell utilizzavano una variazione del "VT8" a formare una Z con i tre bracing principali, o una V se si prende solo quelli al di sotto della buca (sound hole).
Nel 1974 fu aggiunta alla linea una versione super-deluxe della Legend, ribattezzata Custom Legend con molti più ornamenti della sorella minore. Fu introdotta con un nuovo bracing (da li in poi ampiamente adottato su altri modelli) noto come "Ovation A". Secondo il catalogo di quell'epoca, ogni Custom Legend aveva il top lavorato in modo che si sposasse con la frequenza di risonanza del bowl. In quella decade, oltre alla Custom Balladeer, furono poi lanciati altri due modelli di punta, sempre figli della Legend; Il Patriot, prodotto in soli 1776 esemplari per commemorare il bicentenario dell'Unione (1776-1976) e l'Anniversary (1977), per celebrare i 10 anni dell' Ovation.


glitter 2

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