domenica 28 giugno 2009

The bowl ......















Nella storia dell'Ovation, il bowl, ovvero la cassa di risonanza, ha subito alcune variazioni dalla sua nascita ad oggi. In primis i materiali. Le Ovation adottavano il lyrachord; una miscela di fibra di vetro e resine, tirata a lucido (shiny). Molto bella, leggera e risonante. La formulazione e la finitura cambiarono però dopo pochi anni. Nel 1969 Glen Campbell suggerì di ridurre lo spessore della cassa e di non lucidarla più. La prima, per utilizzarla al meglio durante le esibizioni (era nato l'artist bowl) e la seconda per impedire che la chitarra scivolasse troppo. L'utile al dilettevole; costi e praticità. La fibra di vetro lasciò più spazio alle resine. Da quel momento in poi non si sono avute sostanziali modifiche sia nella natura che nella composizione chimica della cassa, fino al 1983 con l'introduzione del super-shallow-bowl, una cassa ancora più ridotta di spessore per accontentare chi predilige il suono plugged-in all'acustico. E poi via, fino all'introduzione nel 2004 della serie LX, dove la cassa è stata reinventata riducendone il peso del 30% diminuendo lo spessore della foglia della cassa stessa ed addizionando microsfere di vetro all'impasto. L'anno dopo (2005) un'altra rivoluzione, con l'introduzione della cassa "contour".
Ma veniamo alle dimensioni. Abbiamo detto che esisteva una differenziazione tra l'artist bowl (o shallow bowl) ed il deep bowl; le profondità erano rispettivamente 5' 1/8 pari a circa 130,17mm per l'artist bowl e 5' 3/4 pari a circa 146,05mm del deep bowl.

Dopo l'introduzione del super-shallow che ha profondità di 4' 1/16 pari a circa 103,19mm, l'artist è stato ribattezzato mid-depth bowl e la profondità cambiata in 5' 1/4 pari a circa 133,35mm.
L'eccezione rimane il bowl delle Adamas che per effetto dell sistema di sospensione della tavola raggiunge i 6' 1/16 pari a circa 153,98mm.



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