domenica 29 agosto 2010

100 .... di questi post






Per il 100° post di questo blog sulle beneamate, voglio raccontare brevemente con sommo sforzo di memoria, il mio primo incontro con le Ovation. Non ricordo, e ad essere sinceri non ho fatto ancora ricerche, quando l'Ovation sia sbarcata in Italia, e chi fosse il primo distributore. Ricordo solo che fino ai primi anni '70 e solamente nei grandi centri e nei concerti si cominciava ad intravedere qualche Ovation: ci si scambiavano informazioni tra amici o si leggeva su Ciao 2001 o su Il Mucchio Selvaggio delle performance dell'Ovation e di come le "nuove" elettro/acustiche stessero prendendo campo tra i musicisti dell'epoca.
La prima Ovation vista e toccata dal "vivo" è stata una magnifica "Anniversary" color aragosta di un mio caro amico. Era il 1976. Una chitarra stupenda, nuova fiammante. Vi lascio immaginare l'emozione. Avevo 18 anni, ma ricordo ancora quel momento. Eravamo nel salotto in casa sua insieme agli altri del nostro gruppo. Lui (il possessore dell'Ovation) suonava all'epoca anche una Tama (prodotta da Ibanez) che ricalcava le dread Martin (anche quella una bella chitarra).
Io suonavo con una Ibanez Jumbo tutta in acero (bella chitarra ma della quale ho perso traccia; è rimasta solo nella foto che vedete in b/n [ebbene sì, sono io...]). Mi ricordo che rimasi inebetito dal suono particolare di quell'Ovation che avevo solo sognato e sentito ascoltando i dischi degli America (storici endorsers). Non so che fine abbia fatto l'Anniversary del mio amico e non ho mai osato chiedere quanto costava. Se si dà un'occhiata ai listini USA il prezzo si aggirava oltre i 500$ (di allora .... !!!). Le altre"apparizioni" dell'Ovation per me sono state in televisione oppure al concerto di Dalla/De Gregori (Banana Republic Tour) che andai a vedere sul finire degli anni '70 a Grosseto. Prima di averne una usata per me ho dovuto attendere anni. Era una Celebrity fatta in Korea colore arancione. Venduta di lì a poco. Si comincia dal primo gradino ..... Ricordo che il distributore all'epoca era Casale Bauer.

lunedì 16 agosto 2010

Balladeer ....





La capostipite, la prima ad avere il "nomen". La chitarra che ha dato il via a tutto e che si è trasformata nella discendenza di modelli che tutti oggi conosciamo: la Balladeer. Il nome, come sapete, gli è stato dato dopo la presentazione ufficiale alla stampa del 14 novembre 1966, seguita da una serie di road-shows e partecipazioni a fiere di settore. Quella sera si esibì un gruppo folk i "Balladeers" appunto, dal quale poi è stato preso il nome per la chitarra. La leggenda vuole che le chitarre (le Balladeer) che loro suonarono quella sera non avessero ovviamente ancora il nome inciso sulle palette e indicato nelle etichette. Suonarono veramente i primi esemplari usciti dalla fabbrica. Comunque in un articolo sempre del '66 si legge che "the Balladeers" erano un giovane gruppo originario della Connecticut Valley. Nell'invito ufficiale alla manifestazione invece i Balladeers vengono presentati come un gruppo folk di Hampden nel Massachusetts. Mistero o errore ? Ma da dove viene il nome Balladeers ?
Come semplice traduzione i Balladeers sono quelli che "cantano ballate". Sembrerebbe facile ed appropriato come nome per un gruppo folk, vero ? Sbagliato. Sempre la leggenda vuole che il nostro gruppo folk non riuscisse a trovare un nome ad affetto. "Tutti quelli buoni sono stati presi" riferiscono le cronache dell'epoca. Pare che abbiano preso il nome dopo aver assistito ad un bizzarro incidente avvenuto in una cittadina del sud degli USA finta-western, specializzata nelle corse sull'erba. Quel giorno furono testimoni e vittime di quell'incidente che vide due trattori della marca John Deere (quelli gialli e verdi) che trascinavano due vagoni carichi di erba, scontrarsi. Il leader del gruppo, osservando i rottami, disse " it looked like a ball of Deeres" riferendosi ai trattori John Deere. Un altro membro del gruppo (il banjo-player) esclamò "THAT'S IT ; Balladeeres !! ". La "e" in finale poi fu tolta perchè irrilevante ma una leggenda era nata. Ci si può credere o no, ma questo è quanto.
Da una ricerca fatta in rete non ho trovato, al pari di altri gruppi o chitarristi, foto o articoli sui Balladeers. L'unico aggancio potrebbe essere la foto dal catalogo Ovation del 1972 che ripropongo in apertura. Quelli ritratti, potrebbero essere i "Balladeers". La storia continua .........

venerdì 6 agosto 2010

The inn-ovation guitar ... il bowl - parte 2










Il suono è una rapida vibrazione che si propaga nella densità dell'aria. Quando la vibrazione si espande in modo uniforme e con modulo ripetitivo, questa viene percepita come “tono”. Nella chitarra, queste variazioni ripetitive vengono prodotte dalla vibrazione delle corde, trasmesse da queste ultime alla tavola attraverso il ponte, che, di concerto con la cassa agisce come una “pompa” per propagare le variazioni della densità dell'aria nella cavità del bowl. La qualità ed il volume del suono così prodotto sono determinate dalla forma e dimensioni del bowl e dal materiale di cui è fatto.

Con merito alla forma del bowl, furono analizzate alla Kaman tutte le possibili forme di chitarre conosciute. Tutti gli strumenti antichi e moderni furono passati ai raggi X, fatti vibrare, misurati, smontati e riassemblati.

Di ogni chitarra vennero realizzate audio signatures registrando caratteristiche vibrazionali nell'intero spettro tonale. Alcune chitarre dettero buoni risultati; il top e la cassa vibravano con giusta ampiezza per tutta la scala armonica con immissione costante di energia. Altre al contrario avevano caratteristiche opposte ed alcune presentavano punti nodali che, con nessuna immissione di energia, facevano vibrare il top. Dopo mesi di analisi alla Kaman avevano accumulato probabilmente la più vasta collezione di audio signatures (o profili) di chitarra acustica possibile; con questi dati in mano da usare come riferimento, svilupparono e testarono ogni possibile forma “originale” di cassa acustica per capire quali miglioramenti potevano essere apportati. Come detto nella prima parte, furono necessari 2 anni di studi e test e 70 disegni originali prima di vedere la nascita del “bowl” come lo conosciamo oggi.

Il bowl era (ed è) una parabola che restituiva in modo ricco, chiaro e profondo, l'energia impartita dal top, con gli armonici che non superavano mai i toni fondamentali. Una forma ideale come quella dell'antico liuto a cui si richiama. Ufficialmente fu presentata il 14 novembre del 1966 con una cena di gala all'Hotel America in Hartford nel Connecticut alla presenza di 300 ospiti tra giornalisti e esperti del settore. Nessun strumento scientifico fu necessario per far capire a tutti i convenuti che per la prima volta udirono la nuova chitarra al debutto, che qualcosa di straordinario era successo nel modo di produrre le chitarre acustiche. Quella sera si esibirono i Balladeers e Josh White, primo endorser Ovation.

L'Ovation roundback era probabilmente l'avanzamento scientifico più importante degli ultimi 400 anni nella fabbricazione delle chitarre.


PS : La prima foto è stata estratta da un depliant dell'epoca e mostra la pila di "panni" di fibra di vetro e la pressa dove, un volta inseriti, vengono impregnati di resine e pressati nell'apposita sagoma a formare il "bowl".

glitter 2

mappa