domenica 30 agosto 2009

A brief electric storm ...































































Prendendo spunto da una frase del libro "The history of Ovation " l'era delle chitarre elettriche -solidbody- all'Ovation purtroppo durò poco. Arrivarono sul mercato a metà del 1971 e, anche se non rivoluzionarie come le sorelle acustiche, furono allo stesso modo radicali. Avevano nomi come Ovation Breadwinner e Deacon, avevano il corpo a forma di antiche asce ( Axe ) medievali....Anche l'elettronica era diversa, dato che incorporava il sistema FET ( Field-Effect Transistor ), più tardi conosciuto come Active Electronics....le prime in assoluto, come sempre. Un nuovo set di chitarre elettriche con corpo più convenzionale affiancò i due tipi originali solo nel 1977: si chiamavano Viper, Preacher e Magnum ( un basso ). La forma delle prime due derivava dal profilo delle chitarre acustiche, opportunamente assottigliato ed adattato. Tutti i modelli nominati sopra vennero seguiti dalle relative versioni Deluxe, con la scelta di linee, legni e colori che seguivano il gusto del periodo. Un altro particolare che distingueva le elettriche Ovation dalle altre erano i Pickups, costruiti dalla Casa Madre stessa ,e non dai vari DiMarzio e Duncan del tempo. Nel '79 fu introdotto il modello UKII ( Ultra Kaman ), più in linea con la reputazione delle chitarre acustiche Ovation. Si trattava di una nuova idea costruttiva, dato che il corpo della chitarra era in alluminio rivestito di schiuma poliuretanica: concetto originale, questo, che Ovation aveva già a suo tempo sviluppato per i manici delle acustiche ( ad es. Matrix, Applause...). La tavola ed il fondo della UKII erano leggermente rotondeggianti per migliorare il comfort; i pickups, questa volta, erano degli Humbuckers. I designers dell'Ovation avevano posto tutte le attenzioni possibili in ogni dettaglio di queste chitarre. La UKII passò , ad esempio, dalle mani di Jimmy Messina e di Kenny Loggins, da quelle di Tom Scholz dei Boston...Ma l'enorme successo delle chitarre acustiche Ovation remava contro l'affermazione delle chitarre elettriche recanti lo stesso marchio, oscurandole completamente. La storia delle Solidbodies terminò nel 1983, con alterne vicende che videro affacciarsi sul mercato per breve periodo chitarre assemblate negli USA con materiali coreani, le Hard Bodies, che morirono di morte rapidissima. Kaman Music risolse il problema della collocazione sul mercato di chitarre elettriche attraverso l'acquisto della società Hamer nel 1988.

domenica 23 agosto 2009

Ops .........

















Che stia cambiando qualcosa .... ?
Questa é Miley Cyrus, famosa per aver recitato nei panni di Hanna Montana, con una meravigliosa Adamas serie I

Qualche foto ancora ...











































































































































































































































































Sfogliando riviste e giornali (vecchi e nuovi) e girando sul web mi capita ogni tanto di trovare artisti che utilizzano od hanno utilizzato le chitarre Ovation. Ho già postato lo scorso anno diverse foto con lo stesso scopo; fissare e mostrare via via le centinaia di chitarristi che nel corso degli anni d'oro del marchio ('69-'80) si sono appassionati a suonare un'Ovation. Vale sempre la pena fare un'aggiornamento e scorpire qualche "new entry". Dall'alto : Neil Diamond, New Trolls, Nancy Wilson (Heart), Pink Floyd, K.Loggins, Greg Lake (ELP), Jim Croce, Riccardo Zappa, America (..a Sanremo), Povia, Gabor Szabo, Rolling Stones, Lucio Battisti, Kaki King, Charlie Benante (Anthrax), De Andre, Atahualpa.
Alla prossima....

lunedì 17 agosto 2009

Ingegneria del suono ......

La chitarra più resistente del mondo sarebbe stata poca cosa se non avesse avuto ovviamente anche un bel suono. All'Ovation si posero come obiettivo quello di "quantificare" la più soggettiva ed elusiva qualità di una chitarra ; la qualità sonora.
Avevano un auditorium dove un gruppo di persone veniva
sottoposto rutinariamente ad un test cieco. Venivano a rotazione suonate delle chitarre (non Ovation) e gli "ascoltatori" che ovviamente non sapevano quale chitarra venisse suonata in quel momento, esprimevano giudizi qualitativi sul suono come "morbido", "chiaro", "dolce"... Come era possibile quantificare questi aggettivi ? Impossibile. Ma fu chiaro per i tecnici Ovation che potevano avvicinarsi il più possibile a quelle descrizioni per avere il suono che in definitiva piaceva di più, era più gradevole all'orecchio umano.












Scelsero allora le chitarre che avevano generato le migliori descrizioni qualitative. Vennero portate in laboratorio e ne vennero studiate le frequenze da 50 a 10.000 Hz ricavando dei grafici che mostravano i punti di risonanza; ovvero una trasposizione grafica di quello che veniva descritto dalle persone nei test ciechi. In questo modo all'Ovation lavorando su dei prototipi potevano cercare di avere o spostare la risonanza della tavola lavorando sugli spessori della tavola stessa e sulle catenature. Fu montata una chitarra su un banco prova letteralmente con la tavola montata al contrario per poter studiare la catenatura e muovererla e lavorarla a piacimento in modo da verificarne gli effetti sul suono.
Charlie Kaman ricorda " ... cambiammo il bracing e modificammo via via i modi di vibrazione e le forme fino a che non ottenemmo il suono che si avvicinava a quello che, alle persone nei test e a noi stessi, piaceva sentire. Girammo il top e costruimmo la prima chitarra completa. Era nata la Balladeer".
Il primo vero bracing era una X modificata stile Martin. Ma venivano studiate anche altre forme continuando il doppio lavoro di test sullo spettro sonoro e di ascolto. Grande enfasi veniva ovviamente data ai test di ascolto. Vennero costruite almeno 100 chiatarre per i test (ricorda Jim Rickard) e ne vennero scelte 10. Quelle che "suonavano meglio", cercando di capire le diverse filosofie costruttive dell'accoppiata tavola/catenatura e cosa avesse determinato quelle scelte. E' così che oltre all'Ovation X sono nate le catenature a "V" e poi quella ad "A" che ha caratterizzato il suono "signature" dell'Ovation fino ad oggi.

lunedì 10 agosto 2009

Bumps in the road ....





































O per meglio dire "venire in contatto con la realtà". Questo è quello che successe all'Ovation quando il prototipo della prima Balladeer doveva essere trasformato in una chitarra prodotta in serie. Estrapolando dal libro "the history of the Ovation guitar" si legge che il passo dal prototipo alla produzione fu "gigantesco". L'idea era quella di avere due o tre mesi di test e prove per poi passare in produzione con un battente di almeno 50 chitarre alla settimana [ricorda Jim Rickard]. C'era bisogno di personale esperto e di tempo e all'Ovation dei primi passi, non lo avevano. Inoltre il sistema così particolare di costruzione delle chitarre complicava il lavoro del personale che era abituato a costruirle in modo tradizionale (tutte in legno,ndr). Anche le strettissime tolleranze di fabbricazione [30 millesimi di pollice] furono un grosso problema all'inizio. Il primo che ebbe l'incarico di responsabile del Quality Control fu Bill Morhauf che ricorda nel libro: " lavoravamo 7 giorni su 7 sistemando e rifinendo le chitarre nel fine settimana per spedirle il lunedì mattina" ... " all'inizio incontrammo tutti i problemi dei neofiti; l'adesivo che teneva insieme la tavola al bowl non era bilanciato per due materiali così diversi .... Il reparto finitura con la verniciatura e la finitura in polyestere era un grosso problema. Il personale non era addestrato e usare gli spray era un lavoro difficile da imparare .... non riuscivamo a far stare i tasti al loro posto e quindi venivano sistemati con l'inserimento di una colla epossidica .... e così via.
Con l'Ovation in bisogno di una struttura tecnica e di controllo Kaman chiamò dal settore aerospaziale Dick della Bernarda, che introdusse un primo "controllo di processo". All'inizio all'Ovation impiegavano 40 ore per costruire una chitarra. Alla Martin ne servivano 18 (di ore). Con i miglioramenti introdotti nei sistemi di produzione e l'esperienza via via maturata dal personale, all'Ovation furono in grado di produrre una chitarra in 11 ore. Della Bernarda divenne di li a poco presidente dell'Ovation.
Ho inserito alcune foto; la prima mostra C. Kaman con Glen Campbell che imbracciano due Adamas.
La seconda mostra C. Kaman con Jim Rickard; la terza la linea di produzione della Applause nell'impianto di Moosup in Connecticut.

domenica 2 agosto 2009

TBET 2009



























A maggio di quest'anno un membro dell'Ovation Fan Club (Chris AKA seesquare) ha lanciato l'idea di un tour Europeo del libro "The history of the Ovation guitar", sulle orme di un giro analogo fatto da un altro libro, ma che è avvenuto solo negli USA. Mi è sembrata un' iniziativa meritevole di attenzione. Non solo per il valore intrinseco del libro e della sua lettura, ma anche per quello aggiunto che ogni membro apporta ad ogni passaggio di mano (e di nazione).
Mi sono iscritto subito. :-D
Io sono stato il secondo nell' ordine. L'iniziativa ha preso il nome di TBET ovvero "The Book - European Tour... 2009 and beyond". The Book è partito dallo stato di Washington i primi di giugno per approdare nel Quebec in Canada, e per arrivare qui il 24 di luglio (grazie Daniel AKA Flag72) con già un pezzetto di storia addosso. Oltre a qualche regalino ricevuto e a qualche altro da spedire a mia volta, dato che abito in Toscana, ho portato il libro con me in un' escursione a Pisa e nella campagna vicino al lago di Santa Luce, tanto per fargli respirare un po' di arte e bellezza del nostro territorio. ..... Chi sarà il prossimo ?

glitter 2

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